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lunedì 25 aprile 2011

Marocco: “una rivoluzione urgente e legittima”


Manifestazione a Casablanca, 24 aprile 2011 (foto Othman Essakalli)

A tre mesi dalla prima grande mobilitazione, il Movimento 20 febbraio torna a riempire le piazze del regno alawita al grido “dignità e libertà, democrazia subito”.

domenica 24 aprile 2011

I cedri del Marocco: lo sfruttamento abusivo di una risorsa collettiva

Prendendo spunto dall’articolo di Omar Brouksy ("I cedri dell’Atlante minacciati"), pubblicato nei giorni scorsi dal giornale on-line Lakome, (r)umori dal Mediterraneo ritorna sullo sfruttamento abusivo delle foreste di cedri del Medio Atlante e ripropone due reportage ("La guerra dei cedri" e "Il tesoro rubato dell’Atlante") già apparsi sulle pagine di questo blog nei mesi scorsi. La depredazione dell’unica ricchezza presente nelle alture di una regione povera e marginalizzata, senza che nulla dei proventi di un commercio legale e non (a seconda di chi si incarica della vendita degli arbusti, le autorità locali o le reti mafiose) sia reinvestito in loco, è solo un esempio delle accuse mosse al regime di Rabat dal movimento amazigh (la regione del Medio Atlante è in gran parte berberofona) e più in generale dal Movimento 20 febbraio, che nelle ultime settimane si sta scagliando con veemenza crescente contro una gestione corrotta e torbida delle risorse del paese.

Alcuni cedri nei dintorni di Anfgou (Medio Atlante)

mercoledì 20 aprile 2011

Siria, Algeria, Marocco….concessioni per calmare la piazza

Le proteste delle popolazioni arabe (e berbere) contro regimi dispotici e incancreniti non sembrano diminuire. Di seguito un breve punto della situazione su quanto sta accadendo in Siria, Algeria e Marocco, tre contesti accomunati da tentativi di conservazione alquanto simili proposti dai rispettivi capi di Stato. L’articolo è del giornalista Pierre Haski, pubblicato sul sito di informazione indipendente Rue89 (di cui Haski è uno dei fondatori) il 16 aprile 2011.


domenica 17 aprile 2011

Finalmente libero il cittadino italiano Kassim Britel

Tra i centonovanta detenuti politici usciti di prigione il 14 aprile scorso (in base al comunicato diffuso dalla agenzia stampa marocchina, ma nessuna lista ufficiale è ancora disponibile), in seguito al provvedimento di grazia firmato dal sovrano Mohammed VI, c’è anche il cittadino italiano Abou Elkassim Britel. Kassim, condannato dal tribunale di Rabat a nove anni (in appello, quindici in primo grado) per concorso in attività terroristiche dopo un processo giudicato iniquo dalle ong per i diritti umani marocchine e internazionali, ha lasciato il carcere di Kenitra giovedì sera. Dopo sette anni, sei mesi e ventisette giorni di detenzione (a cui vanno sommati i quattro mesi di reclusione illegale nei locali della DST a Temara, prima del processo), il quarantenne di origine marocchina ha ritrovato la moglie Khadija, donna tenace che non ha mai smesso di battersi per la libertà di Kassim.


sabato 16 aprile 2011

Marocco. Grazia reale per i detenuti politici

La pressione del Movimento 20 febbraio continua. Dopo le manifestazioni e i sit-in del 3 aprile (10 mila persone hanno sfilato per le strade di Casablanca e Marrakech) è in programma una nuova giornata di mobilitazione nazionale per domenica 24 dello stesso mese. Intanto il regime marocchino corre ai ripari per arginare la protesta aprendo a nuove concessioni.


venerdì 1 aprile 2011

Demain on-line, Ali Lmrabet sfida la censura del regime marocchino

RABAT – Non è solo la protesta dei giovani nata su Facebook il prodotto visibile della “rivoluzione internet” in Marocco. Oltre al Movimento 20 febbraio, la “primavera marocchina” sbocciata in rete (e tradottasi in manifestazioni di massa), sembra essersi fatta portatrice di un altro interessante fenomeno: il ritorno dell’informazione indipendente on-line! Un’esigenza, quella della libertà di espressione, legata in maniera indissolubile all’affermazione della democrazia ed alla difesa dei diritti (tra le rivendicazioni principali del movimento di protesta). Un’esigenza sempre più impellente in un paese dove negli ultimi due anni la stampa indipendente è stata imbavagliata a colpi di sentenze e di boicottaggi pubblicitari. Ecco allora che dopo Ali Anouzla (Lakome.com versione arabofona) e Aboubakr Jamai (Lakome.com versione francofona), anche Ali Lmrabet (già direttore dei settimanali Demain e Doumane) ha lanciato nei giorni scorsi il suo giornale elettronico, Demain on-line, sfidando la condanna emessa nel 2005 dal tribunale di Rabat (divieto di esercitare la professione giornalistica per dieci anni).

Ali Lmrabet disegnato da Khalid Gueddar