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venerdì 22 marzo 2013

Amun Style: musica, poesia e rivolta dal 'Marocco profondo'

Lungo le vallate dei fiumi Gheris, Todgha e Dadès, al riparo delle oasi di Goulmima, Tinghir e Kelaat un nuovo genere è letteralmente esploso nell'ultimo decennio. Canzone di protesta, matrimonio di strumenti moderni con i ritmi e le cadenze tradizionali del Sud-est marocchino, l'Amun Style non è un semplice fenomeno culturale. Incontro con l'iniziatore Moha Mallal.
Due generazioni a confronto: Mallal (sinistra) e Nba

domenica 17 marzo 2013

Marocco: 'Guerrilla' al regime su grande schermo/2

"Fare cinema mi ha fatto uscire dal guscio, mi ha permesso di guardare al mio paese da una prospettiva diversa. Prima di girare il documentario 475 non mi consideravo femminista. Ora sono diventato più attento a riconoscere i pregiudizi e le raffigurazioni patriarcali della donna nel mondo che mi circonda". Intervista al regista Nadir Bouhmouch.

Marocco: 'Guerrilla' al regime su grande schermo

'Basta, il film che non doveva mai essere fatto'. Un cortometraggio racconta la prima esperienza di cinema indipendente marocchino. Quella di Guerrilla Cinema, un collettivo di attivisti, professionisti dell'audiovisivo e studenti pronto a sfidare la censura imposta dalle istituzioni "per democratizzare la settima arte e lottare contro l'atrofia culturale che imprigiona il paese".

lunedì 11 marzo 2013

Marocco: '475', se il matrimonio diventa un castigo

Esattamente un anno fa, l'11 marzo 2012, la sedicenne Amina Filali decideva di togliersi la vita. Dopo le proteste, le petizioni e i sit-in gli attivisti attendono ancora l'abrogazione da parte del governo dell'articolo 475 del codice penale. Intanto '475' è diventato un film, un documentario realizzato dal collettivo Guerrilla Cinema proprio sulla storia di Amina, adolescente costretta a sposare il suo stupratore.

"Il canto delle tartarughe". Un documentario racconta la primavera marocchina

"Le lepri tunisine ed egiziane hanno decapitato in fretta i loro regimi e poi si sono bloccate. La rivoluzione marocchina, invece, avanza lentamente, dietro uno strato di apparente tranquillità". Intervista al regista Jawad Rhalib, "pronto a scommettere sulla vittoria della tartaruga".

sabato 2 marzo 2013

Tunisia, dove il prezzemolo è simbolo della libertà di espressione

Bancarelle e mazzetti di prezzemolo che passano di mano in mano, al costo di 20 dinari (circa 10 euro) l'uno, tra clienti soddisfatti e venditori che promuovono 'l'insolita offerta'. Non ci troviamo nel suk di Tunisi. Non è una conseguenza dell'inflazione né del rincaro dei prezzi.
Hamma Hammami, leader del Front Populaire