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lunedì 11 marzo 2013

Marocco: '475', se il matrimonio diventa un castigo

Esattamente un anno fa, l'11 marzo 2012, la sedicenne Amina Filali decideva di togliersi la vita. Dopo le proteste, le petizioni e i sit-in gli attivisti attendono ancora l'abrogazione da parte del governo dell'articolo 475 del codice penale. Intanto '475' è diventato un film, un documentario realizzato dal collettivo Guerrilla Cinema proprio sulla storia di Amina, adolescente costretta a sposare il suo stupratore.

Secondo l'articolo in questione, un uomo che commette violenza sessuale su una minore rischia fino a cinque anni di prigione, ma può evitare la condanna sposando la sua vittima (su accordo del giudice e delle famiglie). E' il caso di Amina.

"Cosa sappiamo però della sua vicenda" - domandano gli autori - "relegata dalle autorità, appena sbollita la collera delle attiviste e degli attivisti, ad un semplice episodio di cronaca?". Da questo assunto parte la narrazione di '475'.

Il film ripercorre i mesi seguiti alla tragedia e il valzer di dichiarazioni dei rappresentanti politici e della stampa volto a sviare l'attenzione dalla centralità del problema: la modifica di un codice arcaico e fortemente discriminatorio nei confronti della donna. Un codice "basato sul pregiudizio" anche secondo Amnesty International.



L'obiettivo di Guerrilla Cinema, che ha incontrato la famiglia della ragazza a Larache per ricostruire la vicenda attraverso le voci dei protagonisti, non è solo quello di ristabilire la verità in una 'storia scomoda', che alcuni vorrebbero dimenticare in fretta.

L'intento è denunciare l'ipocrisia di un sistema sociale e politico che dietro a una "facciata tollerante e egualitaria" (Moudawwana, alcuni articoli della nuova costituzione) continua a veicolare - e a cauzionare sul piano giuridico - "una mentalità patriarcale e dogmatica".

Ecco perché '475' è dedicato alla memoria di Amina e di Fadwa Laroui, ragazza-madre ripudiata da famiglia e conoscenti immolatasi nel febbraio 2011. Due vittime (tra le tante) di questo sistema, divenute simbolo della lotta per la parità e per i diritti umani nel regno marocchino.


Per la visione del documentario (versione integrale in lingua inglese) clicca qui.


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