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venerdì 28 giugno 2013

Diritti umani a due anni dalle rivolte. Tra "sfide, avanzamenti e minacce", il punto con HRW

Assieme ad Eric Goldstein, direttore aggiunto di Human Rights Watch per l'area MENA, abbiamo cercato di tracciare un quadro generale sullo stato dei diritti e delle libertà in Maghreb due anni dopo l'inizio delle sollevazioni tunisine e egiziane.

(Foto by Jacopo Granci)

martedì 25 giugno 2013

Marocco. "Confessioni dubbie, processi ingiusti": la denuncia di HRW

Nei dossier politicamente sensibili, il ricorso alla tortura per ottenere dichiarazioni a carico dell'imputato resta una pratica diffusa nei commissariati del regno alawita. "Una corsia preferenziale verso il verdetto di colpevolezza", secondo l'ong Human Rights Watch, che ha pubblicato nei giorni scorsi un'inchiesta dettagliata sull'argomento intitolata Just Sign Here.

Khalid Gueddar. "La tortura continua"

lunedì 24 giugno 2013

Marocco. Confessioni di 'barmetta'

Migliaia di donne lavorano come cameriere nei bar e nei cabaret delle città marocchine. Bollate come prostitute, sono rifiutate dalla società, maltrattate spesso dai clienti e ricattate dai padroni dei locali, che approfittano della loro precarietà. Ragazze madri o divorziate, le barmetta non hanno però molte altre scelte per sopravvivere.


giovedì 20 giugno 2013

Qatar. Calciatori contro l'emirato "schiavista"

La mancanza di diritti e garanzie per i lavoratori stranieri nel paese del Golfo non è una novità, come illustrano i rapporti e le denunce di alcune ong internazionali. Abusi e violazioni, tuttavia, non risparmiano neanche il settore sportivo, fiore all'occhiello dello sceicco al-Thani che si è visto assegnare i mondiali del 2022. Lo dimostrano i casi di Abdeslam Oaddou e Zahir Belounis.


Tunisia. Due anni dopo, cosa resta dei rifugiati di Choucha?

Il campo di accoglienza situato nel sud del paese chiuderà i battenti il 30 giugno prossimo. Allestita ad inizio 2011 per i profughi del conflitto libico, la struttura ospita ancora diverse centinaia di sfollati che attendono di conoscere quale sarà il loro destino. Ritorno su una vicenda in cui lo slancio di generosa solidarietà degli inizi sembra aver lasciato il posto alle fredde logiche di esternalizzazione del controllo dei flussi migratori.
Il campo di Choucha

lunedì 17 giugno 2013

Marocco. Che fine ha fatto Mohammed VI?

Dal 10 maggio scorso il sovrano marocchino è al suo terzo soggiorno (prolungato) all'estero. Si trova in Francia, dove la sua permanenza è circondata dal più stretto riserbo. Tuttavia, dato il ruolo politico e istituzionale pregnante della monarchia, qualcuno - in patria - comincia a sollevare questioni sulla legittimità di un tale "assenteismo".

Ali Anouzla negli uffici di Lakome (Foto by Jacopo Granci)

mercoledì 12 giugno 2013

Il fumetto in Marocco, tra storia ed esitazioni

Poco tempo fa moriva Abdelaziz Mouride, ex detenuto politico e pioniere del graphic novel marocchino. Le sue tavole hanno aperto la strada ad una generazione di disegnatori ma a Rabat la 9° arte fa ancora fatica ad affermarsi.

martedì 4 giugno 2013

La vita dei travestiti in Marocco

Nella gran parte dei casi sono omosessuali che amano vestirsi da donna ed esibire la loro femminilità. Ma legislazione e tabù sociali non lo consentono. Povertà e marginalità li spingono alla prostituzione, mentre chi proviene da contesti più agiati nasconde la propria identità e vive clandestinamente la propria intimità. Reportage da Casablanca.

sabato 1 giugno 2013

Marocco: la miniera della morte

A Jerada, confine nord-orientale del paese, gli abitanti scavano pozzi artigianali per raggiungere gli strati di antracite nascosti nel sottosuolo. Rischiano la vita ogni giorno, basta un leggero cedimento delle pareti a condannarli al soffocamento. E' quanto successo la scorsa settimana a due giovani minatori (22 anni), scesi in fondo alla descendrie e mai tornati in superficie.
(Foto by Jacopo Granci)

Marocco. Cronache di ordinaria repressione

La monarchia e il suo sistema di governo sembrano aver superato indenni le turbolenze delle 'primavere'. Almeno fino ad ora. Ma la contestazione politica e (soprattutto) il malcontento sociale non sono estinti e la ricetta delle autorità non cambia: intervento della polizia e condanne. Con qualche variazione sul tema.

(Foto by Jacopo Granci)