Tra i centonovanta detenuti politici usciti di prigione il 14 aprile scorso (in base al comunicato diffuso dalla agenzia stampa marocchina, ma nessuna lista ufficiale è ancora disponibile), in seguito al provvedimento di grazia firmato dal sovrano Mohammed VI, c’è anche il cittadino italiano Abou Elkassim Britel. Kassim, condannato dal tribunale di Rabat a nove anni (in appello, quindici in primo grado) per concorso in attività terroristiche dopo un processo giudicato iniquo dalle ong per i diritti umani marocchine e internazionali, ha lasciato il carcere di Kenitra giovedì sera. Dopo sette anni, sei mesi e ventisette giorni di detenzione (a cui vanno sommati i quattro mesi di reclusione illegale nei locali della DST a Temara, prima del processo), il quarantenne di origine marocchina ha ritrovato la moglie Khadija, donna tenace che non ha mai smesso di battersi per la libertà di Kassim.