Sabato 6 e domenica 7 agosto sono in programma mobilitazioni notturne nelle principali città del regno alawita. Le prime dall’inizio del ramadan. Il Movimento 20 febbraio non è disposto ad allentare la pressione sul regime nemmeno durante il mese sacro, e denuncia le intimidazioni e le violenze subite dai suoi attivisti oltre ad un nuovo giro di vite impresso dal regime su una libertà di stampa già sofferente.
A quasi sei mesi dall’inizio delle proteste le manifestazioni continuano, nonostante le “aperture” del Palazzo reale tradottesi nella nuova costituzione voluta da Mohammed VI e, allo stesso tempo, la minaccia incombente di un ritorno al clima repressivo già sperimentato nel maggio scorso. Di seguito, un excursus fotografico che ripercorre la genesi delle contestazioni, mettendo a fuoco i volti e gli slogan che dal 20 febbraio ad oggi hanno animato le piazze del paese.
20 FEBBRAIO: L'EPIFANIA
E’la prima giornata di mobilitazione nazionale. Secondo i promotori aderiscono oltre cinquanta città per un totale di circa 300 mila manifestanti. Si registrano alcuni episodi di violenza ad Al Hoceima (dove 5 ragazzi sono stati ritrovati carbonizzati, in circostanze poco chiare, all’interno di una banca), Tangeri, Marrakech e Guelmim.
Il canto di apertura dei cortei:
لجماهير تقول.. الجماهير تقول..
الحل الوحيد من كل الحلول
اسقاط الحكومة
وحل البرلمان
وتغييرالدستور
وتحريرالقضاء..
وتحرير الإعلام..
واسمع صوت الشعب... واسمع صوت الشعب
واسمع لولاد الشعب..واسمع لولاد الشعب..
واسمع لبنات الشعب.. واسمع لبنات الشعب..
والمخزن يطلع برا..والمخزن يطلع برا..
والمغرب أرضي حرا...والمغرب أرضي حرا
والمخزن يطلع برا..والمخزن يطلع برا..
والمغرب أرضي حرا...والمغرب أرضي حرا
La folla dice
che l’unica soluzione è
far cadere il governo
sciogliere il parlamento
cambiare la costituzione
liberare la giustizia
liberare i media.
Ascolta la voce del popolo
ascolta la voce dei figli di questo popolo
ascolta la voce delle figlie di questo popolo.
Che il makhzen (potere centrale, ndt) se ne vada
affinché il Marocco sia una terra libera !
6 MARZO
Il sit-in proposto dalla coordinazione del Movimento di Rabat viene sgomberato dalla polizia.
(Foto: Jacopo Granci) |
12 MARZO
La prima aggressione delle autorità al "20 febbraio": gli agenti caricano i manifestanti nel pieno centro di Casablanca.
20 MARZO
La "primavera marocchina" fiorisce in oltre cento città del paese. Cortei pacifici sfilano in tutto il territorio, da Tangeri a Laayoune, per chiedere "democrazia e dignità".
Rabat. "Dignità, libertà, giustizia sociale", recita lo striscione in giallo (Foto: Jacopo Granci) |
Rabat. Alcuni manifestanti si raccolgono in preghiera per la salat addhuhr (Foto: Jacopo Granci) |
3 APRILE
Il Movimento manifesta nel quartiere Derb Sultan a Casablanca. Oltre 10 mila persone marciano fino a Place Nevada, nel cuore della metropoli.
(Foto: Jacopo Granci) |
(Foto: Jacopo Granci) |
Dietro ai cartelli - Abbas (premier) vattene, no al dispotismo - spuntano i colori delle bandiere amazigh (Foto: Jacopo Granci) |
24 APRILE
Terza giornata di mobilitazione nazionale indetta dal "20 febbraio". Le adesioni crescono e i manifestanti (800 mila secondo gli organizzatori) marciano pacificamente in tutte le città del regno. La pressione sul regime aumenta considerevolmente a due mesi dall'inizio delle proteste.
Casablanca. "Il sovrano regna ma non governa. Il potere al popolo" |
Gli slogan si concentrano con maggiore intensità sulla figura del sovrano:
هاهوا جاي هاهوا جاي .....صوبولو الطرقات
هاهوا جاي هاهوا جاي.....فرشوا لو الزرابي
هاهوا جاي هاهوا جاي ....نبتوا لو الشجيراتهاهوا جاي هاهوا جاي ....وجدو لو العلامات
هاهوا جاي هاهوا جاي ....ركعو لو الركعات
هاهوا جاي هاهوا جاي ....بوسو لو الليديات
Sta arrivando, sta arrivando…riparategli le strade
Sta arrivando, sta arrivando…srotolategli il tappeto
Sta arrivando, sta arrivando…piantategli degli alberi
Sta arrivando, sta arrivando…preparate le bandiere
Sta arrivando, sta arrivando…in ginocchio al suo cospetto
Sta arrivando, sta arrivando…baciategli la mano
8 MAGGIO
Il Movimento risponde all'attentato al Café Argana (Marrakech) ed alla strumentalizzazione del governo che, in nome dell'unità nazionale e del pericolo di destabilizzazione, vuole mettere fine alle contestazioni. Il corteo raggiunge piazza Jamaa al Fna, celebre cartolina della città rossa, dove il 26 aprile erano morte 17 persone a seguito dell'esplosione (da imputare, secondo le autorità marocchine, al terrorismo islamico).
"Il popolo esige il cambiamento. Il popolo condanna il terrorismo, qualunque sia la sua origine" (Foto: Jacopo Granci) |
(Foto: Jacopo Granci) |
Una manifestante espone una caricatura di Khalid Gueddar: "il 20 febbraio contro l'art. 19 della costituzione", che di fatto rende la monarchia marocchina una monarchia assoluta (Foto: Jacopo Granci) |
22 MAGGIO
Il regime getta la maschera e reprime con violenza le manifestazioni indette dal Movimento 20 febbraio a Rabat e Casablanca.
Rabat |
29 MAGGIO
La repressione continua. Nel quartiere di Sbata, a Casablanca, si vivono attimi di terrore mentre la polizia si scaglia contro i manifestanti (donne comprese) abbandonandosi a pestaggi e inseguimenti.
4 GIUGNO
La piccola città di Safi si stringe nel dolore per la morte di Kamal Omari e accompagna la salma prima della sepoltura. Kamal, attivista del Movimento, è morto il 2 giugno in seguito alle violenze inferte dagli agenti di polizia al termine della manifestazione di domenica 29 maggio. L'episodio, accompagnato dalle denunce delle ong internazionali e dal crescente interesse dei media per il nuovo scenario marocchino, segna la fine della "linea dura" del regime.
Safi, circa 30 mila persone hanno partecipato ai funerali del "martire" Kamal Omari |
5 GIUGNO
Le foto di Kamal Omari sono esposte in tutte le piazze del regno dagli attivisti del Movimento. Viene decisa una nuova giornata di mobilitazione: mamfakinch! ("Non molleremo!").
Marrakech. "Ovunque massacri di Stato, la giustizia è assente...che la rivoluzione cominci!" |
Rabat |
26 GIUGNO
Mohammed VI ha presentato la nuova costituzione in un discorso alla nazione il 17 giugno. Il Movimento respinge le "aperture" del sovrano, chiama al boicottaggio del referendum confermativo e prosegue la contestazione. Per le strade, gli attivisti vengono incalzati (con attacchi verbali e fisici) da alcuni drappelli di supporters del re (ribattezzati dalla piazza baltajia, "delinquenti").
Rabat. Il Movimento è bloccato dal cordone di polizia (Foto Jacopo Granci) |
Rabat. Bastano pochi royalistes per convincere le autorità a bloccare la marcia del "20 febbraio" (Foto Jacopo Granci) |
30 GIUGNO
Si chiude una campagna elettorale a senso unico. I cortei del Movimento continuano a subire gli attacchi dei baltajia, mentre i media e la macchina di regime moltiplicano gli appelli per il "sì" alla nuova carta costituzionale.
Rabat. I sostenitori del re si scagliano contro i manifestanti (Foto: Jacopo Granci) |
Rabat. Un attivista del "20 febbraio" mostra una banconota da 20 dirham ai royalistes, accusati di essere pagati dal regime per scendere in strada (Foto: Jacopo Granci) |
3 LUGLIO
Due giorni dopo il referendum, il Movimento manifesta pacificamente in tutto il paese per denunciare la farsa elettorale che vede l'approvazione della nuova costituzione con il 98,5% dei consensi.
Rabat (Foto: Jacopo Granci) |
Rabat (Foto: Jacopo Granci) |
Rabat. I baltajia bruciano le bandiere del "20 febbraio" di fronte al parlamento (Foto: Jacopo Granci) |
"Le manifestazioni restano l'unica garanzia democratica di fronte alle manovre del regime", ricorda l'intellettuale Ahmed Assid. E' stato abbattuto il muro della paura, non si tornerà indietro. Gli slogan scanditi dalla piazza sembrano una conferma:
المخزن مشيتي غالط
مابقاو إخلعونا زراوط
non abbiamo più paura dei tuoi manganelli.
مامفاكينش مامفاكينش
ومعى النضام مامصالحينش
مامفاكينش مامفاكينشومعى المخزن مامصالحينش
Non molleremo, non molleremo,
con il regime non ci riconcilieremo !
Non molleremo, non molleremo,
con il makhzen non ci riconcilieremo !
10 LUGLIO
Rabat (Foto: Jacopo Granci) |
Rabat (Foto: Jacopo Granci) |
24 LUGLIO
Casablanca. Place Nevada |
31 LUGLIO
Casablanca. Quartiere Barnoussi |
P.S.: grazie a tutti i blogger e i fotografi che hanno messo a disposizione i loro contributi, rendendo possibile questo viaggio tra immagini e parole...
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