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venerdì 7 febbraio 2014

Saghru Band, la canzone di protesta amazigh tra oasi e deserto

Il giovane leader del gruppo, Nba, è scomparso prematuramente tre anni fa. Ma la sua voce e il suo esempio resistono, immortali, tra i villaggi del Sud-est marocchino.

Nba



Mbark Oularbi, meglio conosciuto con lo pseudonimo Nba, è un laureato in Giurisprudenza e disoccupato quando - nel 2005 - muove i primi passi sul cammino di una nuova esperienza musicale, fondando il gruppo Saghru Band.

Assieme ad altri artisti della stessa regione, la band si afferma rapidamente come punto di riferimento dell'Amun Style: un genere melodico basato sulla fusione tra ritmi berberi popolari e sonorità moderne (chitarra, batteria..), cantato quasi sempre in lingua amazigh, che cerca di mantenere viva l'antica tradizione dei poeti trovatori (imdyazen) che vagavano di villaggio in villaggio per recitare versi impegnati sul'attualità politica e la situazione sociale.

Cantante, chitarrista e sassofonista, Nba diventa portavoce dei tanti Muha (nome diffusissimo nella regione e titolo del primo album) che popolano il Sud-est marocchino, una zona compresa tra le vette dell'Alto Atlante, le oasi pedemontane della celebre "vallata delle kasbah" (Tinghir, Kelaat..) e l'inizio del deserto al confine con l'Algeria.

Nei testi dei Saghru Band Muha è il simbolo di intere generazioni, prese nella morsa del sottosviluppo e dell'abbandono dello Stato:

"Povero Muha/che vaghi tra i sentieri/Miserabile/Muha è un disoccupato/divenuto straniero nella terra dei suoi avi/I suoi giorni trascorrono amari/Cammina a piedi nudi/e non ha mai sognato di diventare ministro…".

Generazioni imprigionate tra il passato eroico della resistenza alla colonizzazione, la paura della repressione - sperimentata a più riprese dopo l'indipendenza -, la mancanza di lavoro e prospettive e la voglia di riscatto.

"Muha è schiacciato dal commissario/Muha svegliati!/Questo Stato ti opprime da sempre/[…]/Per loro [le autorità] Muha è un sempliciotto/Lo hanno incoraggiato a fare la guerra contro i francesi/Ingenuo, Muha si è unito alla resistenza/mentre i figli dei borghesi partivano per Parigi/per istruirsi nelle migliori scuole/e prepararsi a prendere il potere".

Il linguaggio di Nba è semplice e diretto, il suo carisma è tale che centinaia di ragazzi lo seguono di oasi in oasi, di concerto in concerto, nonostante gli eventi che lo ospitano non siano ben visti dai prefetti locali.

Le parole delle sue canzoni parlano alla coscienza della gente, che ogni giorno vive i frutti dell'emarginazione sulla propria pelle, e suscitano entusiasmo. Le tematiche affrontate fanno leva sull'importanza di tenere viva la memoria. Sotto questo aspetto, il nome scelto per il gruppo è in sé evocativo: Saghru è il nome del massiccio - che sorge a pochi km da Mellab, il villaggio dove è nato il cantautore - su cui si combatté l'ultima battaglia tra le tribù berbere degli Ait Atta e le truppe coloniali.

"Queste montagne sono un monito del coraggio e della fierezza della nostra gente. Un sacrificio che sembra essere stato vano. Abbiamo scelto di chiamarci Saghru per rendere omaggio all'anima di quei resistenti e per incitare i vivi a seguire il loro cammino", spiegava Nba prima della morte, avvenuta  il 9 gennaio del 2011.

La sua scomparsa, dovuta ad una malattia incurabile, ha rappresentato uno choc profondo per tutta la regione. Allo stesso tempo ha contribuito a farne un simbolo, un'icona per gli altri musicisti e per i giovani in cerca di un modello, che non esitano a paragonarlo a Lounes Matoub. Come nel caso del folksinger cabilo, le sue foto sono impresse all'interno dei caffè e degli esercizi commerciali e le sue canzoni, recitate a memoria, riecheggiano al posto delle suonerie dei cellulari.

"Nba era molto di più che un semplice artista - confida il poeta e musicista Mallal - era un amico colto e generoso, un esempio di quello che il talento e la passione possono fare malgrado le difficoltà e i mezzi ristretti. La sua morte, paradossalmente, è stata un detonatore per la scena locale, come se le altre band avessero sentito il bisogno di continuare la sua opera".

Oggi, nel Sud-est marocchino, si contano decine di gruppi legati al fenomeno "Amun Style" - Tagrawla ("la rivoluzione"), Tawargit ("il sogno"), Imal ("l'avvenire"), Iylaln ("le ali"), Amnay ("il cavaliere") - e tutti, nel loro repertorio, propongono almeno un pezzo in tributo al giovane artista scomparso. Saghru Band intanto continua la sua avventura musicale, nonostante l'ostruzionismo delle autorità, grazie all'impegno del fratello Khalid.

L'anniversario della morte di Nba, invece, è stato trasformato in un giorno di celebrazione collettiva. Centinaia di persone rendono visita ogni anno alla famiglia del cantante, nel piccolo villaggio di Mellab, ormai quasi una meta di pellegrinaggio.

Per l'occasione vengono organizzati concerti, mostre e carovane di solidarietà dirette verso le borgate dei dintorni (che durante l'inverno soffrono ancora di più l'isolamento e la mancanza di beni di prima necessità). Un modo per perpetuare il messaggio e lo spirito dell'artista defunto. Che sopravvive, proprio come gli eroi del monte Saghru cantati nei suoi versi.

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