Amina Filali, sedici anni, aveva perduto la voglia di vivere. Con un'overdose di pasticche medicinali, sabato scorso, ha deciso di mettere fine al suo calvario nella casa dove, da qualche mese, abitava con il marito e i suoceri, a Chourfa, piccolo villaggio della costa atlantica settentrionale tra Larache e Assilah. Aveva 15 anni quando Mustapha, di dieci anni più grande, ha abusato di lei. Inutile la denuncia presentata dal padre Lahcen per "circonvenzione di minore" (secondo i termini della legislazione marocchina) dal momento che l'articolo 475 del Codice penale autorizza l'autore dello stupro a sposare la sua vittima per evitare il giudizio e la condanna. Una soluzione, in questi casi, spesso sollecitata dai magistrati e accettata dalla famiglia della ragazza, che permette di salvare l'onore (della famiglia) e di sfuggire al biasimo della società.