Arrêt sur image

sabato 27 aprile 2013

Marocco. Le minacce del regime mettono a tacere una voce libera

"Poiché mi hanno costretto a scegliere tra la parola e il sorriso dei miei figli, diventerò muta. Smetterò di scrivere, impiccandomi al mio stesso silenzio. Brucerò le mie dita, perché non si lancino più verso la tastiera del computer. Vaccinerò il mio sangue con un'overdose di indifferenza". Inizia così l'ultima corrispondenza della giornalista Fatima Ifriqui, l'ennesima vittima della censura marocchina.

(by Khalid Gueddar)

Saharawi: sì alla MINURSO no ai diritti umani

La risoluzione approvata giovedì scorso dal Consiglio ONU conferma il mandato della Missione per l'organizzazione del referendum in Sahara Occidentale, che vigila sul cessate il fuoco tra Rabat e il Fronte Polisario, ma non estende le sue competenze in materia di controllo delle violazioni e rispetto dei diritti. Al contrario di quanto era stato ipotizzato alla vigilia nel Palazzo di vetro.

(Foto by Christian Tasso)

Sahara Occidentale: "presto un nuovo Gdeim Izik"

"La mia libertà arriverà solo quando i saharawi riusciranno a recuperare ciò che gli è stato sottratto in modo crudele e autoritario. Nonostante gli arresti e le condanne, la lotta pacifica per l'autodeterminazione non si fermerà". Parla l'attivista Abdrahman Zayou, detenuto nelle carceri marocchine dal 2010 e tornato in libertà dopo il processo agli organizzatori del 'campo della dignità'.

Il campo di Gdeim Izik, Laayoune. Foto by Gilberto Mastromatteo